Si torna a discutere con passione della “democrazia del leader”. Ed è ben comprensibile. Soprattutto dopo l’approvazione della nuova legge elettorale, il cosiddetto Italicum, votata con la fiducia dal Parlamento il 4 maggio 2015. Il tema non è nuovo. Ma continua a dividere. E diventerà caldissimo con la prossima riforma all’ordine del giorno del governo Renzi (il leader, appunto), la riforma del Senato. E’ democrazia del pubblico, secondo la nota definizione di Manin? Democrazia del leader? Democrazia plebiscitaria? E’ innocua o pericolosa? Minaccia la democrazia, come scrivono in molti? Oppure no?
Vale la pena di leggere alcuni recenti interventi sul tema pubblicati sulla rivista “il Mulino”. A partire dall’articolo Le due innovazioni di Matteo Renzi, di Michele Salvati, a quello di Mauro Calise su La democrazia del leader. E di discuterne ancora.
Perché è vero che uno dei maggiori limiti delle democrazie moderne sta nella difficoltà di decidere. Ma decidere cosa?